Inquinamento del mare da plastica

Il 30% del pesce che mangiamo contiene microplastica

Tra qualche anno nel mare ci saranno più bottiglie che pesci. Il dato preoccupante è che la maggior parte della plastica che finisce in mare non si vede. La plastica viene ingerita dai pesci e arriva fino ai nostri piatti. Una parte delle 8 tonnellate di plastica che finiscono nel mare, si riversa sulle spiagge o nelle 5 isole di rifiuti in giro per il mondo. Contenitori, sacchetti, bottiglie, giochi, elettrodomestici, stoviglie e piatti ci stanno soffocando.

La parte più consistente, invece, non si vede: si tratta di micro frammenti di plastica che si staccano dai detriti per effetto del sole e che vengono ingeriti dai pesci. Ciò significa che ogni volta che mangiamo tonno, pesce spada, sgombro, spigola, granchi, cozze, ecc, siamo a rischio contatto con questi agenti dannosi.

Tra le acque più inquinate d’Europa ci sono quelle del Mediterraneo. Una ricerca dell’Università delle Marche ne hanno trovato tracce in almeno il 30% del pescato dell’Adriatico. Si può capire il rischio che contiene per l’uomo il pesce che arriva nei nostri piatti.

Non si sa ancora quali siano i rischi inquinamento mare da plastica per l’uomo. Dalle prime ricerche sembra possano interferire con lo sviluppo del feto, siano tossiche per il sistema immunitario, siano cancerogene e comunque dannose per il nostro organismo.

Il problema è sempre l’inquinamento: secondo l’ultimo rapporto della Beverage Marketing Corporation, l’Italia è il primo Paese europeo per consumo pro capite di acqua in bottiglia. La maggior parte della plastica utilizzata riguarda scatole e involucri (packaging) e imballaggi di cibi, bevande e vestiti.

Arginare il problema è possibile in due modi: diminuendo il consumo e la produzione di plastica, e ottimizzandone lo smaltimento. Un triplo lavoro condotto da cittadini, aziende e istituzioni. Alcuni Paesi sono sulla strada giusta. L’Italia può migliorare. Noi, di certo, possiamo impegnarci a differenziare e a non abbandonare la plastica lungo i corsi d’acqua.

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