Imbottigliamento acqua

L’acqua può rimanere imbottigliata fino a tre anni

Ogni bottiglia d’acqua riporta in etichetta o sulla plastica una data di scadenza. Questa data di scadenza, contrariamente a ciò che si può pensare, non si riferisce al contenuto, bensì al contenitore.
A “scadere” è la bottiglia di plastica che, essendo soggetta a un processo di degradazione, con il tempo non garantisce più le caratteristiche organolettiche originarie dell’acqua.

La legge stabilisce per l’Imbottigliamento acqua un Termine Minimo di Conservazione. Si tratta del tempo in cui l’acqua può state nella bottiglia, senza che il processo di degradazione ne comprometta le caratteristiche. Questo periodo va da un minimo di 1 a un massimo di 3 anni. Ciò significa che l’acqua può rimanere in una bottiglia di plastica per 3 anni consecutivi. Quindi, l’imbottigliamento dell’acqua che beviamo può essere avvenuto fino a 3 anni prima del momento in cui la consumiamo.

Al consumatore finale non è dato di sapere la data dell’imbottigliamento acqua. Per legge non è obbligatorio riportarla. Inoltre il tempo massimo di conservazione dell’acqua in bottiglia, viene stabilito dal produttore, in base al tipo di contenitore e noi, sappiamo solamente che questo periodo può andare da 1 a 3 anni.

Risalire alla data di imbottigliamento dell’acqua non è però così difficile. Potendo rimanere confezionata per un massimo di 3 anni, l’acqua potrebbe essere stata imbottigliata fino a 3 anni prima della data di scadenza riportata sull’etichetta o sulla plastica della nostra bottiglia d’acqua.

Un esempio: se la data di scadenza indicata sulla bottiglia è il 18 settembre 2018, molto probabilmente l’imbottigliamento sarà avvenuto il 18 settembre 2015.

Riflessione: un’acqua che sta chiusa per tre anni in una bottiglia, stoccata e trasportata su due ruote, soggetta agli sbalzi climatici dell’ambiente e dei distributori che la rivendono, siamo sicuri rimanga salubre come appena imbottigliata?

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